Le sei cose che non dovresti mai dire ad un allenatore

Ci sono molte cose che diresti durante una conversazione, un incontro, una discussione, un dibattito o scambio di opinioni acceso con un allenatore. Ma ci sono alcuni commenti che non dovrebbero mai uscire dalla tua bocca? Tempo fa alcuni autorevoli giornali lanciarono un sondaggio per sapere che cosa non andrebbe mai detto. Alcune sono piuttosto ovvie, come ad esempio un linguaggio scurrile, ma ce ne sono altri che alcuni suggerivano essere frasi piuttosto al limite. Se attualmente stai usando una qualsiasi delle seguenti frasi nelle conversazioni con i coach, dovresti sbrigarti a smetterla!

1. “Un’altra parola e la caccio fuori!”

É la classica frase usata troppo di frequente che andrebbe evitata. E dovresti anche evitare ogni altra qualsiasi minaccia velata dal vocabolario che usi quando parli con un allenatore. Che succede se un allenatore ti rivolge un complimento solo per metterti alla prova, o ti prende in giro dicendo “parola”? Sei disposto a buttarlo davvero fuori per una cosa del genere? Probabilmente no. Ecco perché “un’altra parola” è una frase che non vale la pena dire, sarebbe come gettare benzina sul fuoco. Non metterti in una posizione difficile. È una situazione in cui nessuno vince.

2. “Stia zitto!”

Questo è il classico esempio di frase che getta benzina sul fuoco. È provocatoria e non professionale. Gli allenatori dovrebbero avere la possibilità di dire la loro opinione. Se superano la linea e dicono qualcosa che necessita di una reazione adeguata, usa gli strumenti che il regolamento ti mette a disposizione – come il fallo tecnico, una penalità o l’espulsione – per “zittire” il coach. Questo è un approccio professionale, e dovrebbe essere sempre il tuo approccio.

3. “Si sbaglia!”

Se non dici al coach che si sbaglia, non significa che non lo pensi o non sai che, in alcuni casi, il coach abbia davvero torto. Semplicemente significa che non lo dici, perché non otterresti alcun risultato nel farlo. Anche dire che l’allenatore abbia sempre ragione non è la risposta. Spiega piuttosto che cosa è successo nell’azione o perché hai fatto quella determinata chiamata e farai sì che l’allenatore capisca di essere nel giusto o nel torto senza che glielo dici. A volte dire al coach “Questo non è quello che io ho visto” o “Controllerò durante la prossima azione” serve a calmare le acque e consentire a tutti di continuare a fare il proprio lavoro serenamente.

4. “Fa sul serio?”

A volte quello che dicono gli allenatori è molto inverosimile e ridicolo che vorresti capire meglio cosa gli passa per la testa. Ma non è l’approccio giusto. Gli allenatori subiscono un forte coinvolgimento durante la partita e il risultato è che spesso non riescano a ragionare razionalmente. Pensate che quando dicono qualcosa di insensato siano davvero seri. Mantenete per voi la voglia di dar sfogo al vostro umorismo e non prendete la loro affermazione troppo sul serio, solo così potrete sopravvivere e concludere la giornata senza problemi.

5. “Non è una mia chiamata!”

Arbitrare è uno sport di squadra come tutti gli altri. Tu e i tuoi colleghi siete in campo insieme, e dovete agire come un unico team. Questa frase potrebbe far credere che vogliate dire “Deve prendersela con il mio collega” oppure “Ho visto cosa è successo, ma ho deciso di non intervenire”, ed entrambe sono la risposta peggiore. Anche se la chiamata non è dalla tua parte di campo ed è fuori dalla tua competenza, ci sono moltissime altre cose che possono essere dette senza puntare il riflettore su un tuo collega. Se hai visto l’azione e potresti essere di aiuto al tuo collega a chiamare qualcosa che non ha visto, la colpa è tua se non intervieni. Arbitrare l’azione correttamente è la tua priorità principale.

6. “È solo una partita!”

Potresti pensare “È solo una partita. Gli allenatori non dovrebbero comportarsi come se sia una situazione di vita o di morte.” Nessuno sta suggerendo che alcuni allenatori non debbano imparare a cambiare prospettiva. La chiave è che non è un tuo compito insegnarglielo, e quella frase non è in ogni caso il modo giusto per farlo. Avresti anche potuto dire, “A chi importa? Di certo non a me”, perché è di fatto quello che sembra tu stia pensando. Le partite sono importanti per gli allenatori e per i giocatori, non importa quale sia il livello o quale sia lo sport, e questa è una cosa che non cambierà mai. Come per te è importante arbitrare. Rispettare la partita e i partecipanti è importante, che sia un sentimento reciproco o no.

Ok, la lista potrebbe proseguire. Forse hai sentito nella tua esperienza altri commenti da evitare venire pronunciati da colleghi arbitri o aver detto tu qualcosa che non avresti dovuto. Ciò che dici può influenzare la tua carriera. Quindi resta calmo e posato durante le discussioni con i coach, e pensa prima di parlare. Questo ti aiuterà a evitare una buona parte dei problemi.

Traduzione e adattamento di Luca Mancino

Articolo originale