Per la crew, gli arbitri laterali sono i contatti verso i coach

Gli arbitri laterali (i wing) affrontano la costante sfida della partita di fronte a loro ma anche mantenendo la comunicazione con gli allenatori che però sono dietro di loro.

Il controllo della sideline è importante per la sicurezza ed il fluire della partita. La conoscenza del regolamento e la costruzione di giusti rapporti, usando il “soft power”, aiuteranno a frenare le emozioni in campo ma anche sulla sideline.

Ogni volta che un arbitro si avvicinava a un allenatore che si lamenta, è necessario che lo faccia con un linguaggio del corpo positivo. L’espressione facciale deve riflettere un interesse per ciò che l’allenatore ha da dire ben prima di raggiungere la linea laterale. All’arrivo, l’arbitro potrebbe inclinare leggermente la testa in avanti, guardando l’allenatore negli occhi. Ascoltare, dando cenni positivi, mostrando un sincero interesse. Occorre dare l’impressione di avere il controllo della situazione.

Gli arbitri laterali sono gli ambasciatori della crew, dando l’equilibrio fra diplomazia e applicazione del regolamento di gioco. Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutare questo compromesso.

Le comunicazioni prima della partita

È necessario stabilire un rapporto corretto. Presentarsi al capo allenatore prima della partita. L’allenatore sta giudicando il singolo arbitro e la crew. Sei arrogante? Difensivo? Accessibile? Un sorriso con una forte stretta di mano darà il tono.

Rivolgiti a lui come Coach. Anche “Signore” può andare bene, comunque sempre dare del lei. Mostra rispetto, che riflette la professionalità della crew. La cortesia professionale non include pacche sulle spalle e gesti eccessivamente amichevoli. Ricorda, l’altra sideline sta osservando. Non essere troppo loquace.

Occorre definire chiaramente le aspettative in merito alla gestione della sideline. Fai sapere al coach che lo terrai informato, sia quando avrai “buone notizie” che “cattive notizie”.

Le comunicazioni durante la partita

Preoccupati di riportare i falli al coach descrivendoli esattamente. “Il numero 79 ha commesso un face mask.” Comunica le yard di penalità ed il punto di applicazione. Resta sui fatti.

Il linguaggio del corpo parla prima che tu dica una parola. Come ci si avvicina al coach, lui potrebbe essere alterato. Ricordati, quello che accadrà sarà nelle tue mani. Potresti intensificare il conflitto o diventare un ambasciatore.

Avvicinati al coach con una espressione interessata a quello che lui vorrà dirti. Guardalo negli occhi e parla con un tono di voce tranquillo. Potresti iniziare con “Coach, cosa ha visto?” Trasforma la conversazione in modo che sia tu a chiedere piuttosto che rispondere alle sue domande.

Ascolta senza interrompere. È necessario evitare posizioni contraddittorie o scontri faccia a faccia. Spesso capita di gridare quando i nasi sono a pochi centimetri l’uno dall’altro. La posizione migliore per l’arbitro è quella di mettersi di lato, mantenendo l’allenatore laterale o affiancato a te.

L’imperativo è rimanere calmi. Se il coach urla, tu parla sottovoce. Se il coach parla velocemente, tu rispondi lentamente.

Prenditi una piccola pausa prima di rispondere. Evita di rispondere per le rime mordendoti le labbra. Risparmiati frasi provocatorie come “Lei faccia il coach che io faccio l’arbitro.” I commenti spiritosi risparmiateli per il postgame con la crew. Non essere aggressivo. Sii discreto senza imbarazzare o sfidare l’allenatore di fronte alla sua squadra.

Dopo la discussione, spiega la chiamata usando termini comuni. Evita di utilizzare sigle tecniche come DPI o PSK o termini presi direttamente dal regolamento. Parla in modo deciso, con tono costante e soprattutto occorre essere brevi. L’allenatore potrebbe avere una lamentela legittima. Se così fosse, concedigli più tempo, Ma taglialo quando inizia a ripetersi. Arretra, fai capire al coach che la discussione è terminata. Chiudila in modo positivo. Per esempio, se l’allenatore sta chiedendo una chiamata, rispondi con “Ci farò attenzione, Coach.”

Se insistono o diventano volgari ed è necessaria una flag, non mostrare rabbia o gesti spettacolari con un lancio esageratamente alto, seguito magari da parole che potresti pentirti in seguito.

Non avere le “orecchie da coniglio”. Concentra la tua attenzione sulla partita. Allenatori, giocatori e tifosi sono di parte, quindi non reagire alle provocazioni.

Le comunicazioni con i giocatori

Rivolgiti ai giocatori con “Signori” oppure con il loro numero di maglia. Evita di chiamarli “Ragazzo” o “Giovane” non usare termini paternalistici o di superiorità. Loro si meritano il tuo rispetto.

Quando si spostano i giocatori indietro dalla sideline, non bisogna ordinare ma chiedere. L’arbitro laterale è responsabile per la sicurezza lungo la sideline e nel corridoio di 2 yard. Quando collaborano, ringrazia l’allenatore e i giocatori.

Il linguaggio del corpo

Fai attenzione a dare segnali chiari, nitidi ed il più possibile coerenti. A palla morta e durante i timeout, esegui i tuoi compiti, ma rimani nella tua giusta posizione, con le mani unite dietro alla schiena o lungo i fianchi. Evita di tenere la braccia incrociate sul petto o di infilare le mani in tasca. Tieni sempre una buona postura.

La compostezza

La capacità di ogni arbitro di mostrare autocontrollo sarà diversa. Gli arbitri laterali devono imparare a canalizzare la propria personalità per equilibrare fra la diplomazia ed il rispetto per le regole.

La professionalità, le capacità comunicative e gestione delle tensioni della partita scaturiscono dal nostro atteggiamento. A tutti i livelli di arbitraggio, occorre osservare gli arbitri di alto livello, come modelli di comportamento da imitare. Inoltre, è utile chiedete il feedback di colleghi e membri della crew per contribuire a migliorare le proprie capacità diplomatiche.

Traduzione ed adattamento di Alberto Maghini

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